★★★★☆
Anno di uscita: 2019.
1h e 24 min.
Contenuto
ll documentario su Travis Scott, uno dei nomi più rilevanti quando si parla di rap statunitense, è caratterizzato, oltre ai vari momenti intimi con la figlia Stormi e l’ex-fidanzata Kylie Jenner (le scene della figlia vengono quasi sempre accostate e confrontate con scene di Travis da piccolo), dalla realizzazione del suo penultimo album, Astroworld. Il nome è preso dal parco giochi, ora chiuso, della città del rapper Houston (Texas), di cui Travis ha anche ricevuto le chiavi dallo stesso sindaco, insieme alla promessa di realizzare un altro luna-park a tema, visti tutti i successi che l’ispirazione di quello vecchio, Astroworld appunto, ha portato.
Sono poi tantissime le riprese dei suoi concerti scatenati, in cui Travis diventa una vera e propria rockstar, scatenando una pazzia ed eccitazione generale nel pubblico. Nei suoi live, una caratteristica abbastanza costante sono i roller coaster, ed addirittura, all’Astroworld Festival, per inaugurare l’album, che si è tenuto nella strada di fronte al vecchio parco giochi, si è ricreata la stessa atmosfera da luna park, con vere e proprie attrazioni, e l’iconica porta d’ingresso che presenta una raffigurazione abnorme della faccia dell’artista.
Commento
In “Look Mom I can Fly” si può notare la forte personalità del rapper, presente fin dagli inizi (c’è infatti una clip in cui Travis canta in un piccolo palco, di fronte a quindici persone, con quasi la stessa enfasi ed energia di adesso che è una star mondiale), personalità che si distingue si nella musica, grazie ai suoi concerti leggendari, ma anche nel vestire. Infatti, anche se il focus del documentario non è improntato su questo aspetto, Travis è anche un’icona nel campo della moda, e può vantare la creazione di varie scarpe, con Nike e Jordan, che adesso sono un must per tutti gli Sneakerheads. Essendo quindi il fashion una parte abbastanza importante per avere un quadro dell'artista ben delineato, sarebbero stati interessanti degli approfondimenti anche su questo.
Il documentario si trova solo su Netflix.
Per il trailer, clicca qui
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